Legittimo affidamento e posizione di garanzia del politico.

Mentre il mondo grillino, meno quello leghista, si scandalizza degli attacchi al loro "esponente politico" incaricato di formare il Governo, l'avvocato Conte, considerato un principiante della politica da tutta la stampa estera, senza eccezione, l'altra metà degli Italiani si scandalizza del curriculum del professore universitario Conte.
Di Maio e Casaleggio (con Casalino dietro le quinte) minimizzano, Salvini tace. Ma lo scandalo non è di poca rilevanza.
Vi spiego perché.
Il Movimento Cinque Stelle ha fatto dell'onestà la sua bandiera politica, il suo "marchio di fabbrica". Loro sono diversi dagli altri, sono superiori agli altri, sono un partito a cinque stelle, cioè il top.
È logico quindi pretendere il massimo da chi afferma di essere di "qualità superiore".
Tale aspettativa deve essere a maggiore ragione confermata da chi è posto a Capo del Governo.
La propaganda grillina ha sempre sostenuto che quello che conta non è l'esperienza politica ma l'onestà.
Ma non si può essere onesti a seconda delle convenienze.
In politica conta molto l'onestà intellettuale, perché il Popolo si affida al politico che lo rappresenta. E Conte si è definito addirittura avvocato del Popolo.
In altri termini, il Popolo fa legittimo affidamento sull'onestà del politico, che assume una posizione di garanzia nei suoi confronti.
Però il professore Conte ha gonfiato il suo curriculum professionale. Se la condotta configuri o meno il delitto di falso ideologico è questione che riguarda la magistratura ordinaria, poiché questo curriculum è stato valutato ai fini della sua nomina politica di secondo grado come componente laico del Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa (peraltro il predetto è un civilista e non un amministrativista).
Sarebbe stato nominato ugualmente se il suo curriculum non avesse contenuto informazioni non veritiere e comunque non confermate? Probabilmente no, ma non lo si può sapere. Ma così si instilla il dubbio, si perde la fiducia nel politico. Non garantisce più perché quello che dice (e scrive) potrebbe non essere vero.
Conte afferma di essere indipendente. Possiamo credergli?

© Mauro Cavalli


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