Dai pregiudicati agli spregiudicati.
In cinque anni di campagna elettorale continua i "grillini" hanno attaccato tutto e tutti, cercando il consenso tra la rabbia degli Italiani delusi dal lento ma inesorabile declino della una volta Quinta Potenza industriale mondiale.
Nel frattempo una Lega Nord disastrata cancella la parola "Nord", smette di attaccare Roma in vista di una secessione della "Padania" dall'Italia e incomincia ad attaccare Bruxelles in vista di una uscita dall'Europa.
Per Grillo e Casaleggio loro erano i puri, mentre gli altri, tutti gli altri, Lega compresa, erano i corrotti, legati a doppio filo al pregiudicato Berlusconi.
Per Salvini e i "leghisti" invece loro erano i salvatori della Patria dai criminali e dagli stranieri, mentre tutti gli altri, Movimento Cinque Stelle compreso, erano i parassiti dell'Italia.
Il Partito Democratico non ha compreso il malessere profondo dell'Italia, lasciandone metà in mano ai populisti qualunquisti.
La destra moderata, liberale ed europeista, si è trovata spiazzata, perché pur contestando le folli politiche delle "sinistre" non ha nei suoi cromosomi le ruspe e il clientelarismo.
L'attuale situazione di spaccatura dell'Italia in due non è frutto della legge elettorale ma di due fattori semplici, che Di Maio e Salvini hanno sfruttato in maniera spregiudicata per la loro scalata al Potere: crisi economica e criminalità.
Questi due temi sono trasversali, colpiscono tutti i ceti sociali e quindi non sono di destra o di sinistra.
Il Movimento ha quindi pescato tra un elettorato variegato con gli slogan "onestà" e "reddito per tutti", la Lega tra quello di destra con gli slogan "fuori gli stranieri" e "fuori dall'Europa".
Ecco spiegati gli atteggiamenti ambivalenti e contraddittori di Di Maio e Salvini.
Il primo doveva tenere unite le due anime del Movimento, il secondo doveva allearsi con Forza Italia per ottenere la leadership della coalizione e poi tradire per andare al Governo con l'unica forza politica che aveva i numeri.
Per farlo entrambi hanno giocato sulla pelle degli Italiani con le loro giravolte, i contratti (carta straccia) e gli slogan.
Ora hanno un prestanome, un avvocato senza esperienza politica, un principiante (come lo ha definito la stampa estera), e si apprestano a continuare la campagna elettorale gestendo la pancia degli Italiani e dando la colpa agli altri per i loro prevedibili insuccessi.
Il loro obiettivo sono le prossime elezioni e loro possono staccare la spina quando vogliono.
Mattarella lo ha capito e ha preferito prendere tempo lasciando loro il cerino, nella speranza che la parte responsabile dell'Italia si svegli e lavori per costruire una classe dirigente degna con visione per il futuro dell'Italia.
Il ricatto istituzionale è l'arma a doppio taglio che hanno quei due spregiudicati della politica.
Al momento il golpe istituzionale è stato sospeso, ma la scelta dei Ministri sarà un'altra prova di forza.
© Mauro Cavalli
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