Il casus belli.
Oramai è chiaro a tutti che i due spregiudicati hanno un solo obiettivo: arrivare a nuove elezioni dando la colpa agli altri.
Infatti, non è chiaro come Di Maio e Salvini possano conciliare politiche tra di loro assolutamente inconciliabili come il reddito di cittadinanza e la riduzione delle imposte.
La promessa elettorale di Di Maio di garantire un salario senza lavorare deve essere in qualche maniera mantenuta, perché i voti sono arrivati e gli elettori intendono incassare la promessa.
Lo stesso discorso vale anche per la promessa elettorale di Salvini di ridurre le imposte.
Se aumentano le spese dell'assistenzalismo dimaiano, versione pentastellata di clientelarismo, e diminuiscono le entrate attraverso la riduzione della pressione fiscale, in assenza di tagli della spesa, l'unico modo per mantenere le promesse è venire meno di vincoli di bilancio.
Ne consegue che bisogna uscire dall'euro, il che significa uscire dall'Europa, intesa come costruzione politica, sebbene ancora incompleta, ma rimanendo in un mercato unico, come era il MEC (Mercato Europeo Comune).
L'economia verrebbe rilanciata attraverso l'inflazione che consentirebbe il rilancio dei consumi e l'esportazione dei prodotti.
Ecco spiegato il motivo del diktat di Salvini a Mattarella sul nome dell'economista Savona.
Il leghista sa che Mattarella non può e non deve cedere.
Se cedesse, avrebbe la strada spianata per portare l'Italia fuori dall'Europa e condurla alla rovina.
Se non cedesse, avrebbe la scusa per dare la colpa a Mattarella delle elezioni anticipate.
Ad autunno, con Gentiloni.
Infatti, non è chiaro come Di Maio e Salvini possano conciliare politiche tra di loro assolutamente inconciliabili come il reddito di cittadinanza e la riduzione delle imposte.
La promessa elettorale di Di Maio di garantire un salario senza lavorare deve essere in qualche maniera mantenuta, perché i voti sono arrivati e gli elettori intendono incassare la promessa.
Lo stesso discorso vale anche per la promessa elettorale di Salvini di ridurre le imposte.
Se aumentano le spese dell'assistenzalismo dimaiano, versione pentastellata di clientelarismo, e diminuiscono le entrate attraverso la riduzione della pressione fiscale, in assenza di tagli della spesa, l'unico modo per mantenere le promesse è venire meno di vincoli di bilancio.
Ne consegue che bisogna uscire dall'euro, il che significa uscire dall'Europa, intesa come costruzione politica, sebbene ancora incompleta, ma rimanendo in un mercato unico, come era il MEC (Mercato Europeo Comune).
L'economia verrebbe rilanciata attraverso l'inflazione che consentirebbe il rilancio dei consumi e l'esportazione dei prodotti.
Ecco spiegato il motivo del diktat di Salvini a Mattarella sul nome dell'economista Savona.
Il leghista sa che Mattarella non può e non deve cedere.
Se cedesse, avrebbe la strada spianata per portare l'Italia fuori dall'Europa e condurla alla rovina.
Se non cedesse, avrebbe la scusa per dare la colpa a Mattarella delle elezioni anticipate.
Ad autunno, con Gentiloni.
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